A fare la fortuna dell’Italia nel secondo dopoguerra fu il connubio della piccola e media impresa con le banche pubbliche, la grande industria di Stato e la pubblica amministrazione (istruzione, trasporti, sanità ecc.). Negli ultimi decenni tutte queste realtà faticosamente costruite con soldi pubblici – cioè con la ricchezza di tutti – sono state progressivamente privatizzate.
Persino dei monopoli naturali come la rete autostradale e le reti energetiche sono stati smembrati e consegnati nelle mani di spregiudicati “prenditori”, che ne hanno ricavato rendite e profitti a scapito della qualità e dei costi dei servizi, dunque a scapito di tutta la collettività. È ora di restituire al popolo ciò che è suo, riportando questi settori sotto il controllo pubblico.(Tratto dal manifesto Italexit del 2020)
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